giovedì 31 luglio 2014

Giornata piena e movimentata

Giovedì 31 luglio

Ci siamo svegliati alle 7, nella nostra baia.
Il sole era ancora dietro le colline, l'acqua era ferma, l'atmosfera magica.
Avremmo dovuto fare subito un bagno, ma abbiamo fatto colazione.
Poi anche io mi sono tuffato, dopo Eileen. E sono risalito, prima di lei.
Ci siamo docciati con due bottiglie d'acqua con il tappo bucato per simulare una doccia e risparmiare l'acqua dei serbatoi e siamo andati in gommone al bar. Ma senza accendere il motore per non disturbare la quiete.


In punta del piccolo molo si vede il nostro tender con il motore sollevato.

Sulla terrazza del bar abbiamo letto la rassegna stampa e le mail.
Oggi c'è una specie di foschia nella baia di Poros e persino nuvole più basse delle pale eoliche sulla costa alta del Peloponneso. Il vento infatti viene da sud.
Verso le 11 ci siamo messi in moto verso ovest.
Abbiamo issato la randa per vedere se l'aggiusto fatto dal velaio di Atene va bene, e va bene.
Poi abbiamo ammainato di nuovo e invertito la rotta. Siamo passati per lo stretto canale di Poros (davanti all'ufficio di Mr Vikos) e abbiamo proseguito per la baia (e la trattoria) sulla costa del Peloponneso accanto alle isole a Est di Poros.
Ci sono molte boe ma altrettante barche.
Abbiamo calato l'ancora accanto (un po' troppo) ad alcuni scogli ma il vento ce ne allontanava.
Siamo scesi a mangiare (pollo al limone Eileen e baccalà io) a un tavolo da cui si poteva tener d'occhio Donna Rosa.

Appena il tempo di finire il baccalà che il vento è girato e la barchetta si avvicinava troppo agli scogli. Sono corso al gommone e poi a bordo mentre Eileen restava in trattoria.
Effettivamente era finita in 3 metri d'acqua (max 4) dei 10 originali.
Ho salpato l'ancora e mi sono spostato in un altro settore della baia calando di huovo e tornando a terra.
Ma non c'è pace in mare (alle volte) e dopo una mezzora ho avuto l'impressione che di nuovo si spostasse troppo per via del vento che girava di continuo.
Non era vero, anche perché avevo dato 30 metri di catena per 8 di profondità. Ma sono tornato di nuovo a bordo: io in gommone, Eileen a nuoto.

Ci siamo riposati una mezzora e siamo rientrati a Poros, da Vikos, perché alle 21 arriva Gabriella e vorremmo andarla a prendere all'aliscafo.
Posto non ce n'era e Vicos ha spostato una sua barca per lasciarci ormeggiare.
Per fortuna l'ormeggio a marcia indietro è stato perfetto, malgrado l'accosto a dritta con il vento al traverso. E malgrado una barca charter piena di americani ci abbia tagliato la strada.

All'ormeggio abbiamo approfittato per fare nafta. Non ho capito quanti litri ne ha messi il signore dell'autobotte ma ho capito con precisione quanti Euro voleva: 48.
Ora siamo al bar.
Faremo una spesa e spero anche acqua.
Poi andremo a prendere Gabriella, la porteremo a cena da Mezè-Mezè e, dice Eileen, se me la sento potremmo poi tornare alla nostrabaia e chiudere la giornata.
Certo che me la sento, se ne hanno voglia...


mercoledì 30 luglio 2014

CRC 666 (nettare degli dei)

Mercoledì 30 luglio

Oggi è avvenuto il miracolo (anche se non è la prima volta).
Gonfiato il gommone a punto, ho montato il fuoribordo (il vecchio Tomos comprato in Jugoslavia più di 30 anni fa, quando ancora c'era la Jugoslavia), l'ho collegato al serbatoio di miscela dell'anno scorso, ho premuto più volte la pompa in modo che fosse ben carburato e ho provato a tirare il cavo per l'accensione.
Non solo non si è acceso ma non ha fatto nemmeno un movimento.
Ho provato a tirare a mano l'elica (il mio Tomos è a presa diretta, senza frizione e cambio) ma l'elica non di muoveva.
Non volevo farela figura di tornare da Mr Vikos e dirgli che il Tomos era bloccato, lasciando intendere che avrebbe dovuto guardarlo lui a primavera.
E mi è venuto in mente (come in sogno) di quando, molti anni fa era successa la stessa cosa e l'avevo sbloccato con tre spruzzi di CRC.
Mi sono preparato gli attrezzi in maniera meticolosa (è sempre bene far vedere che si fa sul serio a chi dovesse osservarci dall'alto del cielo o dal profondo del mare, perché non dobbiamo dimenticare che siamo in Egeo dove le divinità moderne convivono con quelle più antiche): la chiave per svitare la candela, una bomboletta di CRC 666 quasi nuovo, un martello e un perno di legno. Ho smontato e pulito la candela, ho dato qualche colpetto agli elettrodi (come forse avevo visto fare molti anni fa a mio padre con la sua lambretta) ho irrorato abbondantemente di CRC la camera di combustione del cilindro, ho aspettato un po' di tempo (non si deve essere ansiosi se si spera nei miracoli) e poi ho cominciato a dare piccoli colpi col martello sul perno di legno appoggiato direttamente sul pistone.
Piano piano, poi ho atteso ancora e ancora battuto.
Quando ho avuto l'impressione che qualcosa si muovesse ho provato a girare l'elica che ha fatto muovere il pistone nel cilindro con un bellissimo rumore di risucchio.
Ho riavvitato la candela, risistemato il filo elettrico e poi, come niente fosse ho premuto ancora la pompa della benzia, chiuso la valvola dell'aria e miracolosamente il piccolo Tomos è partito sdoppiettando allegramente.


Cittadino terricolo, 
Se non conosci il potere del CRC 666 non sai cosa ti perdi: "pobre hombre", direbbe il mio amico Joaquim...
Il CRC sblocca la ruggine, pulisce i condotti elettrici, accende fornelli intasati, fa in modo che i bulloni si svitino, toglie incrostazioni vecchie di un anno, fa girare le pompe e, ne sono certo, allontana le zanzare e altri insetti molesti.
In più ha anche un buon odore.
(Segue foto)

martedì 29 luglio 2014

Nella "nostra" baia

Martedì 29 luglio.
Abbiamo consegnato lo scooter, dopo aver fatto colazione al Café Fresco e una piccola spesa per non perdere l'abitudine. 
Salutato Mr Vikos, abbiamo tolto gli ormeggi dirigendoci a est per lo stretto canale di Poros.
La distanzatra l'isola e il Peloponneso è di poche centinaia di metri ma il canale navigabile non supera i 20.
Davanti a noi un catamarano a vela si è fatto suonare dal catamarano venoce di Hellenic Sea Ways e ha in vertito la rotta.
Noi siamo passati perché eravamo più vicini alla riva.


Poco dopo un piccolo traghetto di quelli che fanno la spola tra Poros e Galatàs si è fatto suonare da un grande traghetto che collega il Pireo alle isole. E una nave che suona è molto più di un clakson...
Il traghettino assieme ai suoi colleghi a terra hanno cercato di prendersela con noi dicendo che andavamo troppo piano e si sono messi a urlare in greco. In questo caso niente di più efficace che mandarli al diavolo in dialetto. Nessuno capiva niente ma il tono (e i gesti) erano inequivocabili.

Superato il paese ci siamo diretti verso la nostra baia preferita: ben un quarto d'ora di navigazione, forse, a dir molto, venti minuti ancoraggio compreso. 


Ho trovato questa foto nel navigatore satellitare, ma non rende giustizia alla bellezza all'Ormos Neorion (anche perché è ricresciuta una splendida pineta dove nella foto si vedono i resti di un incendio).

Abbiamo ancorato in una decina di metri di acqua a duecento metri da riva. 
Vicino a noi è alla fonda "Aquarella", una barca a vela poco più grande di Donna Rosa con bandiera svedese. C'era anche l'anno scorso. È abitata solo da un'amziana signora che va su e giù in gommone tra il ristorante, il supermarket e la sua barchetta.

Eileen si è fatta un paio di bagni e poi ha preparato una buona insalata di tonno.
Io fatto qualche lavoretto a bordo (sistemato la porta del bagno, la lampada che si carica al sole, ecc) poi mi sono dedicato via kindle alla lettura de "La condanna del sangue" di Maurizio de Giovanni" fino alla fine perché non potevo pensare di lasciarlo a metà.
Il giallo napoletano è un po' sanguinolento, ricco di suoni e di odori forti ma c'è anche ironia e sfaccettatura nei personaggi. 
Quella che mi ha preso (e ho deciso che dovevo finirlo) è una frase che dice: "un pianoforte che evocava un maggio passato e rose e ciliege". La citazione di "Era de maggio" mi è parsa irresistibile. Così ho fatto risuonare la versione di Sergio Bruni (a migliore in assoluto) che su ITunes e ho continuato a leggere (e canticchiare).


Eileen ha finito un (bellissimo) libro su Magellano (in realtà si chiamava Magalaes) che mi ha raccontato per intero. Poi si è fatta un altro bagno. Ci siamo preparati per la cena e al tramonto siamo scesi a terra in gommone a remi, per non disturbare la serata tranquilla.
Tavolo sul mare al ristorante (dove ci hanno riconosciuti) e agnello al limone con vino bianco e una Fix (per me).


Dal balcone sul mare del ristorante abbiamo visto il tramonto del sole sul Peloponneso e anche quello della piccola luna nuova  (nella foto dove la costa si abbassa).
La seconda barca da sinistra è Donna Rosa.

Ps. Ci hanno detto (Giulia e Davide) che quei lavori all'uncinetto sono una forma spontanea (e forse polemica) per migliorare l'arredo urbano.

lunedì 28 luglio 2014

Una visita a Poseidone

Lunedì 28 luglio.
Abbiamo iniziato a fare le cose che vanno fatte, senza fretta.
Una colazione abbondante, una spesa tra mercatino della frutta e supermarket.
In banchina abbiamo riempito il serbatoio dell'acqua e il frigo di bordo.
Abbiamo anche acceso il motore.
Il nuovo wc funziona benissimo.
Mr Vikos ci ha portato il nostro tender molto ben pulito.
Abbiamo fatto i conti da gennaio e saldato tutti i lavori fatti.
Gli diciamo che resteremo anche questo inverno nel suo rimessaggio.
Lui sorride.
Siamo pronti per partire ma non partiamo: non ancora.

Abbiamo fatto due passi sul lungo mare.
Ci sono alberi e panchine piene di lavori di lana.


Ma non sappiamo cosa significhino.
Pegni d'amore come i lucchetti attaccati ai ponti?
Cercheremo di capire.

Deciamo di fittare uno scooter per andare a far visita al tempio di Poseidone.
Lo troviamo per 25 h il giorno. Facciamo benzina, gonfiamo una ruota e torniamo in barca in scooter.
Ma fa troppo caldo per partire: meglio due insalate e un riposino.
Nel pomeriggio facciamo qualche lavoretto e poi partiamo.
Ci portiamo giacche a vento sottili perché pensiamo di tornare dopo cena, ma Vikos ci guarda perplesso.
Saliamo proseguendo la strada verso est, saliamo. Dopo la prima curva siamo avvolti da un profumo meraviglioso di pini marittimi, macchia mediterranea (forse mirto) e ogni tanto ondate di gelsomini.
Una meraviglia.
Dopo un paio di curve ci troviamo in alto sulle isolette e la baia dove c'è il cantiere di Vikos e dove sverna Donna Rosa.



Là in fondo, a destra delle barche alla boa si vedono gli alberi del cantiere (quello dove sta DR è il più a destra). Sulla spiaggia c'è anche una buona trattoria.

Proseguiamo salendo e costeggiando la grande baia a est dell'isola. Poi attraversiamo l'isola all'interno, tra tornanti e profumi. Fino al santuario di Poseidon che sta su un colle del lato nord dell'isola.
L'insediamento risale all'età del bronzo, il santuario al V secolo a.c..
I resti non sono interessanti ma la vista sul golfo Saronico eccezionale: dalla costa dell'Attica a Egina, Anghistri, Metana. Forse, in fondo, Salamina.

(Segue foto)

Scendendo dal colle del santuario siamo arrivati al mare in una incantevole baia a nord: secondo me accogliente solo quando non c'è meltemi, ma questa sera un paradiso.


Ci siamo fermati per un aperitivo e poi un paio di souvlaki e kebab.
Con la luce del sole al tramonto siamo ridiscesi verso Poros (io avendo indossato una giacca a vento leggera).
Arrivati a sud, a livello del mare abbiamo deviato verso ovest per vedere la "nostra" baia da terra, subito dopo il complesso alberghiero che guarda la città. La baia dove andiamo noi è quella dove c'è la pista dello sci nautico. È aperta ma riparata a nord ( che è la cosa importante). 
C'è qualche barca alla fonda ma c'è molto posto.
Ci andremo domani, dopo aver restituito lo scooter.

domenica 27 luglio 2014

Serata tranquilla

Abbiamo fatto qualche piccolo lavoro a bordo, tanto per ingannare il tempo.
Mi sono accorto di aver lasciato la flash card con il software di navigazione per il gps plotter a Ferrara. Mannaggia!!
Domani vediamo se il fratello di Antonios Vikos che ha un negozio di prodotti per barca ne ha una. 
Altrimenti farò con il programma Navionics che ho sull'Ipad.
Siamo andati a cena sul lungo mare (lungo stretto, perché Poros vuol dire passaggio) da Mezé-Mezé giusto al tramonto.

Abbiamo ritrovato il vecchio Aladìn e alcuni dei suoi figli

Questa è Bella


Mangiato bene ma troppe mezé...

Torniamo a bordo con l'idea domani di fare la spesa, fare acqua e nafta, pagare Vikos e partire (per le nostre baie preferite). Vedremo

Poros: un arrivo perfetto

Domenica 26 agosto. Alle 13.15, puntuale, il catamarano veloce della Hellenic Sea Ways ci ha sbarcato a Poros, dopo un'ora di navigazione dal Pireo.
All'arrivo c'era Mr Vikos ad aspettarci.
Ci ha detto che Donna Rosa era ormeggiata davanti al suo ufficio, aperta, pronta a riceverci e che ci vedremo in serata. 
Molto gentile: dev'essere la prima volta in 25 anni di navigazione che il signore che ci tiene la barca ci viene a prendere all'arrivo. 
Ricordo che nel '93 a Porto Lagos (estremo nord Egeo), quando siamo arrivati la sera abbiamo trovato un banchetto (in nostro onore) preparato in spiaggia, sotto la pineta, da Petros, il capo del marina che conteneva appena 10 barche tra cui Donna Rosa. Petros era grande e grosso ma riuscì a salire in cima all'albero per montarci il rollafiocco che abbiamo ancora a bordo. 
Per il resto, rapporti di lavoro da cliente a titolare, e niente di più.
Ma a Poros ormai siamo conosciuti. E Vikos è molto meticoloso, oltre che gentile.


Ben ritrovata Donna Rosa!
Tutto a bordo è in perfetto ordine e estremamente pulito.
Quest'anno ci siamo permessi il lusso di pagare le pulizie degli interni e davvero si vede la differenza.
Abbiamo anche un wc nuovo: tanto nuovo che decidiamo di non usarlo.
Siamo felici di rivedere la barchetta (e anche lei sembra ricambiare).

Andiamo a mangiare un'insalata greca al vicino Caffè Fresco, assieme a un piatto di calamari fritti.
Qui ci riconoscono e ci baciano.
Ci tratteniamo all'ombra degli ombrelloni e coperti da un wifi fino alle 17. C'è una piacevole brezza da est che impedisce di sudare.
La vacanza è cominciata con un piacevole far niente.
Come dice Mr Vikos: "Relax..."
Un arrivo perfetto!

sabato 26 luglio 2014

Atene

Sabato 26 luglio.
Arrivati ad Atene alle 20.
Dormiamo al Divani Acropoli Hotel.
Domani, aliscafo per Poros dove ci aspetta Donna Rosa.