venerdì 7 novembre 2014

Qualche domanda ai candidati ferraresi PD al Consiglio Regionale Emilia Romagna

Non so se andare a votare e cosa votare alle prossime elezioni regionali Emilia Romagna.
Se non voto PD è la prima volta nella mia vita che non voto per il partito cui sono iscritto.
Ho pensato di chiarirmi le idee facendo qualche domanda ai candidati PD ferraresi (che so frequentatori dei social). Sono persone perbene che conosco da tempo e sono certo mi perdoneranno il tono molto diretto.
Inizierei con qualche domanda sull’identità del nuovo PD (PDR lo ha chiamato qualcuno), ben diverso come cultura (e anche come consensi elettorali, certo!) dal PD delle origini (di cui conservo, con un certo orgoglio, una tessera fondativa):

1. Davvero credete anche voi che ci siano gli "operatori del lavoro" (imprenditori, lavoratori, precari) e che siano uguali fra loro quanto a diritti e poteri?
2. Davvero pensate che i sindacati siano un interlocutore sociale non utile a far uscire il paese dalla crisi?
3. Davvero pensate che il mestiere sindacale sia solo quello di difendere chi perde il lavoro?
4. Davvero pensate che la Cgil sia un’organizzazione autoreferenziale fondata su tessere false?
5. Davvero pensate che la sinistra (e il PD) possa crescere senza una propria fondata cultura del lavoro?
6. Non vi sembra rischioso per un partito di sinistra tagliare le proprie radici politico culturali per aumentare i consensi elettorali?
7. Se doveste (come immagino) pensare cose diverse da quelle richiamate, come ritenete di caratterizzarvi all’interno della discussione del PD regionale e nazionale?

Grazie
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domenica 12 ottobre 2014

Autointervista sul PD (chi fosse intereessato...)

D. Mettiamo in chiaro le cose da subito: lei è ancora iscritto al PD?

 

R. Sì, mi sono iscritto pensando che più voci dentro il PD avrebbero potuto mitigare il pensiero unico dominante. E che a livello locale ci fosse più dialettica interna, più spazi, più aria fresca che non a livello nazionale.

 

D. E invece?

 

R. Invece mi pare che il pensiero unico si sia impossessato anche del Partito nei territori. Ma qui ho già usato un termine improprio. La verità è che il Partito come eravamo abituati ad avere noi in Emilia e a Ferrara non c’è più. E i dirigenti non sembrano sentirne la mancanza. Addiritturateorizzano che i voti valgono più degli iscritti… Se limmagina se uno avesse detto una sciocchezza del genere 10 anni fa? Anche la Rai distingue tra gli spettatori e quelli che pagano il canone; anche le Coop tra clienti e soci. Noi no: Twitter al posto del coinvolgimento degli iscritti

 

D. Lei propone di tornare al Pci o ai Ds?

 

R. certo che no! Ho creduto alla nascita del PD, come tanti, immaginando la sintesi positiva di due culture sociali fino ad allora antagoniste. Mai avrei immaginato che sarebbero sparite entrambe. E poi non propongo niente a nessuno: ho sempre il dubbio di essere io a non capire linnovazioneimposta dal nuovo gruppo dirigente renziano. Di essere io troppo allantica: legato all'idea che la politica si debba incontrare tutti i giorni con la società e non una volta ogni 5 anniMa confesso:non ho più l'età per Carosello... A me piace giudicare il prodotto, non mi interessa lo spot pubblicitario e questo gruppo dirigente di pubblicitari mi suscita diffidenza, persino quando appaiono in Tv.

 

D. Anche lei usa molto Twitter però. E spesso punzecchia il Governo.

 

R. E’ vero: la mattina ascolto la rassegna stampa e, quando la distanza tra le dichiarazioni del Governo e la realtà di tutti i giorni mi sembra insopportabile, mi sfogo con qualche tweet. Una volta Renzi mi ha anche risposto…  

 

D. In che senso?

 

R. Aveva detto una cosa vera (non capita tutti i giorni)Lemergenza è lavoro e crescita, crescita e lavoro” e io ho ironizzato: “Giusto! si sarà mica iscritto alla Cgil?” Lui mi ha risposto dopo 5 minuti Tranquillo: è un rischio che non corriamo né io né la Cgil. Come se il sindacato fosse unambiente insano da cui è bene guardarsi Anche questo la dice lunga.

 

D. Mi pare che non abbia molta simpatia per il Presidente del Consiglio

 

R. Io ho un vecchio pregiudizio su Renzi e ne sono consapevole: sono convinto da sempre che siapiù bravo come comunicatore che come statista. Fin da quando l'ho incrociato che era Presidente della Provincia di Firenze e già le sparava grosse... Il problema è che il pregiudizio si sta rafforzando in me invece che il contrario, come in fondo speravo. E questo mi dispiace. Ora anche giornali scrivono che si tratta di un Governo extraparlamentare, che la distanza tra gli annunci e i fatti è in crescita  e che la velocità da sola non basta senza una direzione... (per riferirsi solo al Corriere della Sera) e che l'art 18 è uno specchio per allodole (Scalfari). Ma quanto ci hanno messo a capirlo... Il fatto che Renzi riesca a vendere prodotti che non esistono anche allEstero èunaggravante che si ritorcerà contro di noi, non unattenuante.

 

D. Senta, ma se questo è il suo giudizio perché resta ancora nel PD?

 

R. La domanda è legittima. La risposta è semplice: per affezione, per rispetto verso quelli che ci credono e che ci hanno creduto; per pigrizia, se vuole. Per la paura atavica di fare il "cane sciolto"(come si diceva una volta). Non certo per convinzione o perché speri in un rinsavimento a breve del suo gruppo dirigente. Nazionale o locale che sia. Però credo che l'adesione per senso di appartenenza non abbia più molto valore: tanto più ora che gli iscritti sono considerati non necessari. Se fossi più presente a Ferrara proporrei un'autosospensione da parte degli iscritti insoddisfatti, per vedere se qualcuno viene a chiedercene conto...

 

D. Anche lei pensa che stia nascendo una nuova casta politica autoreferenziale, seppure più giovane della precedente?

 

R. No, io penso che ai vertici del Pd si sia insediato un ceto di professionisti della politica di partito:giovani e meno giovani. Anche bravi ragazzi che lavorano con passione ma che sono abituati ad anteporre il loro successo e la loro sopravvivenza al bene comune; le loro ambizioni personali alle visioni, i loro calcoli ai programmi di governo, la fedeltà al leader alle loro convinzioni, se mi passa la retorica gente che non conosce da vicino la società che dovrebbe rappresentare.

 

D. Mi scusi ma mi sembra che le sue critiche siano soprattutto formali: obiezioni allo stile, ai modidi essere, alle tecniche di comunicazione, alla velocità, all'innovazione, forse al fatto che sono giovani

 

R. Né formali né anagrafici! Allincontro con i sindacati Renzi ha proposto di parlare di secondo livello di contrattazione, ma dalle poche parole dette sospetto, senza tema di essere smentito, che non sappiaassolutamente di cosa si tratta. Il Ministro Poletti dice che il Jobs Act estende le tutele ai giovani, ma "c’è o ce fa?" Oggi persino il Fondo Monetario Internazionale dice che lEuropa deve investire sulla domanda interna e Renzi propone di defiscalizzare le assunzioni. Ma crede che in edilizia, senon c’è domanda di case, le imprese assumeranno nuovi muratori perché costano meno? Fra un mese si Vota in Emilia Romagna, il candidato del PD dovrebbe dire cosa intende fare della nostra Regione o è un problema di forma? Abbiamo già i candidati locali ma non gli ho sentito spiegareche ruolo vorrebbero dare a Ferrara nella Regione, e cosa ci vogliono andare a fare, o mi sono distratto Posso essere più drastico?

 

D. Mi dica...

 

R. Io penso, che stia succedendo un fatto straordinario in Italia. Al di là della forma e dell'etàanagrafica, per la prima volta da oltre un secolo (a parte il ventennio fascista) non c'è più un partito di massa di ispirazione non dico socialista ma nemmeno laburista. Questa cosa mi preoccupa molto perché non so che effetti possa produrre nella società e nella politica italiane... Mi pare che nessuno ci pensi o ci rifletta, ma è così. Non lo dico in difesa della Cgil... Magari fossimo in presenza di un leader laburista che chiama i sindacati, ci litiga e dice: "per rappresentare il lavoro piùefficacemente dovete rinnovarvi!" Al contrario, assistiamo al dileggio e alle dichiarazioni di ostentata estraneità: un'estraneità persino culturale... Nemmeno la destra aveva un atteggiamento così sprezzante. Che effetti avrà sostituire il laburismo col populismo? Cosa ne pensano i renziani emiliani che stavano nel PD di Errani e Bersani a firmare i patti territoriali con le forze sociali? Fingono che il problema non sia loro?

 

D Posso chiederle per chi ha votato alle primarie PD In Emilia?

 

R. Non ho votato. Non avevo nessun serio motivo per scegliere uno o laltro dei candidati del mio partito.  E poi queste primarie che, partecipate da pochi, danno a chi vince un potere assoluto su partito e governo non mi piacciono per niente. Non intendo stare a un gioco che sembra democratico ma in realtà produce un asservimento degli organi dirigenti del PD e persino del Parlamento al "giovane leader". Tra partecipazione e autoreferenzialità in nome del popolo c'è una bella differenza.

 

D. E alle prossime elezioni regionali?

 

R. Aspetto di capire se ci saranno dei programmi o almeno qualche idea di cosa si vuol fare per rilanciare la diversità positiva della nostra Regione. Altrimenti non andrò a votare. Per fortuna il mio rapporto di lavoro e il mio futuro non dipendono da chi voto o da come mi schiero nel PD.Sono libero di fare solo le cose di cui sono convinto.

 

D. Lei è venuto a presentare a nome della Cgil alla Festa di Internazionale il Piano del Lavoro: agenda giovani.  Ci può dire di che si tratta?

 

R. Si tratta del fatto che bisogna rimboccarsi le maniche nei territori per creare posti di lavoro innovativi per e con i giovani: non bastano i decreti! Tantomeno le deleghe vuote... Partire dai bisogni del territorio e indicare soluzioni  da attuare qui e ora utilizzando le intelligenze giovanili, le Università, le imprese che ci stanno. Della necessità di finalizzare meglio la spesa che c'èDel PD non c'era nessuno. Ma il sindaco ha detto che Ferrara vuol far parte delle prime città che ci provano davvero e anche la regione Emilia Romagna sembra interessata. Ne sono felice. Bisognerà avvertire di questo i nostri candidati, che non vengano a proporci un Jobs Local Act...

 

D. Non riconosce proprio nessun merito a Renzi e alla sua squadra?

 

R. Uno solo: di aver mandato a casa un gruppo dirigente consumato: non dall'età ma dalla cooptazione e dalla rendita di posizione. Ma da qui a dire che sono preparati e all'altezza di portare il Paese fuori dalla più grave crisi dal dopoguerra ce ne passa parecchio.

 

mercoledì 27 agosto 2014

Ora sappiamo anche di cosa parla...


In libreria il 3 settembre per Bompiani
Tutti i colori dello zucchero
di Gaetano Sateriale



Ferrara, metà degli anni ’70, l’autunno caldo è ormai finito. Enrico è uno studente della sinistra extraparlamentare che vive con Donata. Cerca un impiego estivo per mantenersi agli studi, ma lavoro e affetti hanno tempi diversi. Viene assunto in un grande zuccherificio proprio quando Donata chiude la loro storia e va ad abitare con altre femministe. Tra nostalgia delle lotte e rifiuto dell’estremismo, Enrico scopre gli operai in carne e ossa e le tante facce del lavoro: le competenze, la fatica, i pericoli.  L’anno prima in quella fabbrica è morto uno di loro, dilaniato dagli ingranaggi di una grande pompa.  Enrico vuole capirne di più e inizia una difficile battaglia alla ricerca della verità contro le resistenze dei dirigenti, il silenzio dei sindacati e il fatalismo degli altri operai. Un romanzo di formazione alla vigilia del terrorismo.
Bompiani - Pagine 320 - Prezzo 15,00 euro

GAETANO SATERIALE è nato a Ferrara nel 1951. Politico, sindacalista e saggista italiano, sindaco di Ferrara dal 1999 al 2009.
Nel 2011 ha pubblicato per Bompiani Mente locale. La battaglia di un sindaco per i suoi cittadini contro lobby e partiti.

venerdì 15 agosto 2014

Ultimo giorno

Giovedì 14 agosto

Ultimo giorno in baia, ultimo giorno in Grecia.
All'inizio con calma, un bagno, una colazione al bar, poi anche un pranzo, con la scusa che la sera non avremmo mangiato.
Un bagno e poi il trasferimento a Poros da Vikos.
A bordo i soliti 39 gradi.
Ormeggio in banchina con corpo morto, mentre si alza un vento sostenuto da sud.
Passiamo un'ora al Caffé Fresco in attesa che passi la calura.
Alle 15.30 andiamo a pulire e sistemare la barca.
Mettiamo il copriranda, chiudiamo le prese a mare, chiudiamo il gas, mettiamo l'ancora nel gavone.
Diamo una pulita al bagno, alla cucina, al frigo.
Prepariamo due borse di panni da lavare.
Penso sia meglio vuotare la sentina con la pompa.
Poi chiudo l'interruttore generale della corrente.
Preparate le valige alle 17.30 lasciamo Donna Rosa (e il suo tender) ben ormeggiati.
Arrivederci a settembre.


Sono state vacanze pigre ma piacevoli.
Non gli spostamenti quotidiani, non le scoperte di luoghi nuovi, non nuove rotte.
Abbiamo vissuto fino in fondo lo stretto di Poros, il Paradiso, come dice Mr Vikos.
E ci siamo affezionati.
Ci sposteremo l'anno prossimo.
Verso Nord.
Un ringraziamento anche ai vecchi armatori.



Il catamarano veloce parte alle 18.50 per il Pireo.
Fografiamo da bordo un'ultima volta la "nostra" baia.


L'aereo di Easyjet arriva ad Atene in ritardo e ne accumula altro. 
Ne approfitto per finire il nuovo De Giovanni "Le regole del coccodrillo" con il commissario  Giuseppe Lojacono (più verace di Ricciardi, meno neogotico).
Arriviamo a Fiumicino alle 2 di notte e a casa a Roma alle 3.
Domani andiamo a Siena a riposare qualche giorno.
Le vacanze in barca sono sempre faticose, anche quando sono pigre.

mercoledì 13 agosto 2014

Randa e fiocco

Mercoledì 13 agosto.
Finalmente si veleggia!
Anche se la brezza non supera i 10 nodi, passiamo alcune bellissime ore a veleggiare tra Poros e il Peloponneso, cercando di andare a trovare le raffiche vicino ai colli più bassi e al canale di ingresso.

Cerco di curare la messa a segno delle vele nuove: nuove perché fatte l'anno scorso a Forlì e aggiustate da un velaio di Atene.


Questo è il fiocco di bolina larga.
Non il genoa che non ho montato.


E questa è la randa vista da sotto coperta.
Mi pare funzionino bene.
Con 6 nodi di vento al traverso riusciamo a fare 4 nodi.
Con 10 nodi di vento raggiungiamo i 6: niente male!
Non riesco a stringere molto di bolina.
Donna Rosa ha i fianchi troppo larghi per essere una barca boliniera.
Ma a me piace così.
E poi, in Grecia d'estate, col meltemi che tira e il mare formato c'è poco da bolinare...
Meglio andare con andature portanti.
20 anni fa ho sceso la costa turca col meltemi dietro.
In quel caso due raccomandazioni: non usare il pilota automatico perché c'è pericolo di straorzare mentre si scende dall'onda (meglio il pilota umano anche se dopo un po' a forza di correggere fa male il braccio) e non guardare main dietro mentre si sta al timone, vedere onde che si avvicinano più alte della barca non è piacevole...

Oggi niente di tutto questo: brezza senza mare.
Unico pericolo in navigazione uno skipper greco che, procedendo a motore, non ci ha voluto dare la precedenza e ci ha attraversato la rotta due metri davanti alla prua.
Eileen gli ha battuto le mani e lui ci ha elegantemente mostrato il dito medio.
Il suo equipaggio (i suoi ospiti) hanno guardato la scena esterrefatti.

Un aliscafo invece ci è passato vicino ma di poppa.
Il golfo di Poros è molto trafficato.


Per il resto tutto bene.
Ho provato a virare e strambare da solo con l'aiuto del pilota automatico.
Tecnica da perfezionare...
Ma mi sono divertito e il resto dell'equipaggio era piuttosto rilassato...

Oggi è l'ultimo giorno pieno di mare.
Domani dientriamo da Vikos e alle 18 prendiamo l'aliscafo.
Donna Rosa si merita un'ultima foto in baia alla luce del sole che cala.


martedì 12 agosto 2014

Marinai da carta stampata

Eccoci di nuovo a fare la prima colazione al bar sulla baia.
Dove la facciamo tutte le mattine, dove pranziamo quasi tutti i giorni e ceniamo quasi tutte le sere.
Ormai non dobbiamo nemmeno dire cosa vogliamo...
Ieri sera al momento di pagare la cena ci siamo accorti di avere solo 10 euro (che figura...)
Ma ci hanno lasciato andare in barca tranquilli che saremmo ritornati questa mattina puntuali (e coi soldi). Anzi, ci hanno persino offerto due tzipuro con ghiaccio...

Ora siamo qui sul balcone di legno sul mare.
A guardare Donna Rosa che dondola placidamente.


Certo che in queste vacanze 2014, come marinai abbiamo lasciato molto a desiderare...
Oggi però mi sono ripromesso di veleggiare a lungo, qualsiasi vento ci sia...
Vedremo.
Del resto, è il nostro ultimo giorno...

Invece, abbiamo fatto un piccolo concorso di lettura con Eileen.
Ha vinto lei, ovviamente.
Io, dal 28 luglio ho letto 5 gialli di De Giovanni, uno di Markaris e Le Rane di Aristofane.
Lei ha letto: Magellano di Zweig, 2 gialli di De Giovanni, due libri di Chiara Gamberale, Colpa delle stelle di Green, un libro su Saint Exupéry, Rosso come una sposa della Ibrahimi e An train of powder della West... E pure il fumetto Zero Calcare la Profezia dell'armadillo.

Già che siamo in tema, mi permetto (da lettore) di dire che non va bene che il commissario Ricciardi, alla fine, vada a fare il guardone a Ischia senza avere il coraggio di parlare con Enrica. La sua tata sta morendo e lui non va all'ospedale, la sua amica cantante sta dando una festa per lui dove canterà (per la prima volta nella storia) "Passione" e lui non ci va. Decide di andare a Ischia (e questo va bene) e poi assiste passivamente al bacio tra Enrica e l'ufficiale tedesco? questo non va bene...

Tornando alla barca. Per prepararmi, mi ero scaricato su kindle anche "la Crociera a vela"... e non ne ho letta neppure una riga.
Però ho guidato e fatto lavoretti a bordo e fatto funzionare le pompe e spostato le ancore e il resto...

Oggi mi vendicherò urlando :"pronti a virare? Si vira!" Ma so che sono ordini che darò a me stesso.
Marinai da carta stampata!

Serata tranquilla

 Martedi 12 agosto

Oggi niente da segnalare.

Mattinata pigra tra bar e bagni in baia.
Ormeggio a Poros da Mr Vikos (in greco si scrive Bikos) per fare acqua e caricare un po' le batterie.
A bordo abbiamo una perdita dai serbatoi di acqua dolce che ci riempie la sentina (e ci fa consumare più acqua). Non è un problema grave ma va risolto
Ormai Vikos non ci aspetta nemmeno: ci dice che c'è un posto e noi ormeggiamo da soli.
Prendiamo il corpo morto che pende dalla murata di una barca di fianco e poi a poppa scendiamo (scendo) a prendere le cime d'ormeggio che sono sul molo.
Non ho capito se è perché si fida o perché non dà importanza alla cosa.

Andiamo in paese a comprare un vestito leggero per Eileen (il quarto...) mentre il caldo aumenta e ci rifugiamo al Caffé Fresco a mangiare un'insalata greca. 
Quando il caldo diventa insopportabile malgrado i ventilatori, salpiamo e torniamo nella baia a cercare (inutimente) di dormire.

Leggiamo a lungo grazie a una piccola brezza.
Io sto leggendo "Ultime della notte. La prima indagine del commissario Charitos" di Markaris.
Mi piace, anche perché il commissario è un po' più rozzo del solito.

Finalmente arriva la sera: tramonta il sole cala la temperatura, cessa il vento.
Scendiamo alla taverna Mourzoukos a remi.

È una serata bellissima, come molte ne abbiamo viste dalla terrazza del ristorante.







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